LONDRA, 3 OTTOBRE – Lo sapete che il Barolo si può fare tranquillamente in casa, senza avere per forza a disposizione una vigna con l’uva apposita per realizzare questa buonissima variante di vino piemontese che tutto il mondo ci invidia? In una recente puntata di Striscia la Notizia, infatti, Jimmy Ghione ha svelato che a Londra esiste un vero e proprio kit per realizzare direttamente a casa proprio i vini più famosi di tutto il mondo. Non mancano, ovviamente, i nomi italiani più famosi: c’è il buonissimo Barolo piemontese, ma anche il toscano Chianti, il Valpolicella e molti altri ancora. Una notizia che fa inorridire i cultori del buon vino fatto come Dio comanda. Può una bustina sciolta in acqua assomigliare anche minimamente ai vini che siamo abituati a portare sulle nostre tavole? Dopo lo scandalo del celebre Pinot grigio taroccato oltre che di tutti quei prodotti cinesi rigorosamente falsi che invadono il nostro mercato, ecco che da Londra ci arriva un’altra notizia che manderà su tutte le furie gli amanti del buon vino italiano, quello Doc, realizzato come si deve e non ricorrendo a strategie dal gusto del tutto strambe.
L’idea è venuta ad alcuni geniali inventori in Svezia e in Canada, che hanno deciso di realizzare i vini migliori del mondo utilizzando semplicemente dell’acqua e delle bustine con un preparato già pronto per l’uso. Insomma, hanno inventato il vino in polvere. Ma non un vino pensato ad hoc per questa invenzione: in questo modo si vogliono copiare i nomi più famosi. Il kit è già pronto per l’uso: basta inserire quella bustina all’interno di una bottiglia di acqua. Dopo due settimane un miracolo che nemmeno San Gennaro sarebbe in grado di fare: quei gel e quelle polverine si trasformano per magia nei vini più buoni del mondo, come il Chianti e il Barolo, per l’appunto. E il venditore sostiene anche che il vino così realizzato è davvero ottimo. Ogni kit costa 40 euro e, secondo il negoziante, si possono ricavare 30 bottiglie. Assicura che dentro ci sono solo ingredienti per rendere più gustoso il vino, come la segatura di legno! Intervistato da Jimmy Ghione, l’uomo sostiene che sia tutto legale, che il mosto sia originale, anche se realizzato in Svezia e Canada.
Roberto Manfredini, responsabile qualità di Coldiretti, parla di un vero e proprio “furto nei confronti del nostro territorio. Il consumatore pensa di trovare la qualità dei nostri vini, acquista, invece, un prodotto di bassissimo livello e non compra più l’originale. Il fatturato del falso agroalimentare nel mondo ammonta a 50 miliardi di euro. Una cifra sottratta alle nostre aziende”. E pensare che noi fin da piccoli abbiamo creduto che il vino si facesse solo con l’uva: evidentemente ci siamo sbagliati per tutti questi anni e basta una semplice bustina (chissà poi cosa conterrà) per realizzare un ottimo Barolo d’annata…
Sabrina Bachini