ROMA, 27 AGOSTO – Nuovo bagno di sangue in Afghanistan. Diciassette cadaveri decapitati sono stati ritrovati in un’abitazione a Musa Qala, nel sud del Paese. Si tratta di quindici uomini e due donne giustiziati dai talebani nel bel mezzo di una festa privata. “Le vittime – ha riferito Nimatullah, governatore distrettuale di Lashkar Gah – prendevano parte a una festa con musica e danza nella notte quando sono stati attaccati”.
La starge non è stata rivendicata, ma è ancora ben presente il ricordo dell’attacco talebano che nel giugno scorso fece 20 morti in un hotel sulla sponda del lago Qarga, nei dintorni di Kabul. Anche in quell’occasione i talebani compirono un blitz e, prima di fare una strage, vollero sapere i nomi di “ruffiani e prostitute” in una struttura accusata di ospitare “feste selvagge”. Una missione punitiva nei confronti di chi si piega ai “vizi dell’Occidente”.
Un altro attacco ha preso di mira una base italiana. Questa mattina alle 10 ora locale, le 7.30 in Italia, un razzo da 107 mm lanciato è caduto senza esplodere all’interno della Fob (Forward Operative Base) Tobruk -di Bala Boluk, a guida italiana- ma terriccio e pietre hanno investito tre militari italiani, feriti lievemente. Nel distretto di Washir, provincia di Helmand al sud, è stata attaccata una postazione militare: sono rimasti uccisi 10 poliziotti afghani, mentre sei sono dati per dispersi. I feriti sono quattro. Nell’est un soldato afghano ha rivolto ancora una volta le armi contro due militari della coalizione.
Li ha uccisi ed è rimasto ucciso in uno scontro a fuoco, ma il suo gesto ha comunque ulteriormente incrinato la fiducia tra i soldati delle due parti, cruciale da qui al 2014, quando saranno gli afghani a dover prendere il controllo totale e autonomo del territorio. Solo dall’inizio di quest’anno vi sono stati 33 attacchi portati a termine da infiltrati, e 42 morti nelle file della Nato.
Sabrina Bachini