ROMA, 14 LUGLIO – È giunta dal Dipartimento alla Giustizia di Washington la notizia della condanna a quindici anni e otto mesi di reclusione di un cittadino uzbeko, accusato di avere minacciato di uccidere il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Il suo nome è Ulugbek Kodirov, ha soli ventidue anni e vive negli Stati Uniti da tre anni. L’accusa riguarda anche il possesso illegale di armi e l’appoggio logistico a un’organizzazione terroristica. Kodirov, che nel mese di febbraio si era dichiarato colpevole, aveva comunicato a un informatore della polizia la sua intenzione di uccidere il presidente, dopodiché degli agenti sotto copertura gli avevano fornito una mitragliatrice e alcune granate. L’arresto è avvenuto in seguito a questo incontro con gli agenti della polizia. È stato verificato inoltre lo scambio di e-mail avvenuto tra l’uomo e presunti esponenti del Movimento Islamico dell’Uzbekistan, che secondo il parere degli esperti risulterebbe essere un gruppo terroristico. Sembrerebbe che Kodirov abbia messo a punto un dettagliato piano dell’attentato al presidente: tracce di questo piano sono state ritrovate sul web.
Il ventiduenne era stato arrestato, sempre grazie all’impiego di un agente sotto copertura, il 13 luglio dell’anno scorso in un motel in Alabama proprio nel momento in cui stava tentando di acquistare delle armi finalizzate all’omicidio del presidente degli Stati Uniti. Kodirov, il cui mestiere è quello di infermiere, era giunto in America con un visto per gli studi. Si era stabilito dapprima a New York e poi in Alabama, ma in realtà non si era mai iscritto a nessuna scuola degli Stati Uniti. Il procuratore dello stato dell’Alabama lo ha definito “vittima dei social media”, per il suo intenso rapporto con la rete, tramite cui era continuamente in contatto con i suoi connazionali. Il giovane sarebbe per il procuratore una debole vittima della propaganda antiamericana propagata online, che lo avrebbe portato a ritenere che “gli americani stessero uccidendo la sua gente a sangue freddo”. Proprio tramite il web, alcuni dei connazionali con cui era in contatto, appartenenti al movimento estremista islamico, avrebbero formato, convinto e quindi spinto il ragazzo alla realizzazione di un piano avente come obiettivo l’assassinio di Obama, programmato per la campagna elettorale per le presidenziali di quest’anno.
Vincenza Accardi