ROMA, 9 LUGLIO – È stata una domenica di sangue in Afghanistan dove sono morte 35 persone tra civili, membri della polizia e soldati dell’Isaf, uccisi in diversi attentati. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato scagliato contro le truppe statunitensi nell’est del Paese: sei soldati dell’Isaf hanno perso la vita per l’esplosione di un ordigno artigianale a causa di un attentato la cui dinamica non è ancora stata chiarita. In mattinata, invece, un altro soldato dell’Isaf è stato ucciso in un attacco degli insorti nel sud.
Poco prima, due ordigni rudimentali avevano colpito un furgoncino e un trattore nella provincia di Kandahar, uccidendo 18 persone inclusi alcuni bambini, mentre un terzo ordigno ha fatto saltare in aria un’auto su cui viaggiava una famiglia di quattro persone. Infine, due poliziotti hanno perso la vita nell’esplosione di una bomba nella provincia di Helmand, la stessa in cui altri quattro poliziotti sono morti negli scontri con i ribelli.
Le oltre 80 nazioni e organizzazioni internazionali che hanno partecipato alla conferenza di Tokyo hanno promesso di fornire più di 16 miliardi di dollari in aiuti civili entro il 2015 e di proseguire con i finanziamenti fino al 2017. “Non investire nella governance, nella giustizia, nei diritti umani, nell’occupazione e nel progresso sociale potrebbe ridurre a zero i sacrifici e tutti gli investimenti fatti negli ultimi 10 anni”, ha ammonito il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, mentre il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura ha annunciato che la stesura definitiva sulla tutela delle donne contenuta nella ‘Dichiarazione finale’, è “un risultato fortemente voluto dall’Italia”.
La clausola impegna Kabul alla “protezione dei diritti umani, in particolare i diritti di donne e bambini”, ha concluso il sottosegretario. Sono 234 militari della coalizione sono morti dall’inizio del 2012, secondo un calcolo della France Presse. Cacciati dal potere a fine 2001 dalle forze militari internazionali, guidate dagli usa, i talebani iniziato un sanguinoso scontro con il governo di Kabul e i suoi alleati Nato. Ventotto invece i locali massacrati nelle province di Kandahar e di Helmand.
Nel complesso, hanno perso la vita almeno 22 civili e sei poliziotti. Due ied (ordigni rudimentali) hanno colpito un furgoncino e un trattore nella provincia di Kandahar uccidendo 18 persone inclusi alcuni bambini, mentre un terzo esplosivo – nella stessa provincia – ha fatto saltare in aria un’auto su cui viaggiava una famiglia di quattro persone. Inoltre, due poliziotti hanno perso la vita nell’esplosione di una bomba nella provincia di Helmand, dove altri quattro poliziotti sono morti in seguito a scontri con insorti.
Valentina Ferrari