Sierra Leone: Taylor colpevole di crimini di guerra

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AJA, 27 Aprile – Giorno del giudizio ieri per Charles Taylor, ex dittatore della Liberia. il Tribunale Internazionale dell’Aja lo ha ritenuto colpevole, l’accusa è di aver facilitato e incoraggiato crimini di guerra e contro l’umaniità in Sierra Leone durante la guerra civile terminata nel 2002, dove almeno 50mila persone furono uccise, e molte altre mutilate. 11 i capi d’accusa attribuiti e riconosciuti all’ex dittatore: atti di terrorismo, omicidio, violenza, stupro, schiavitù sessuale, oltraggio alla dignità, reclutamento di bambini soldato e razzie. E’ inoltre colpevole di aver venduto le armi impiegate per i massacri in cambio dei famosi “diamanti di sangue” sierraleonesi. La durata della pena sarà resa nota il 30 maggio, il luogo dove sconterà la condanna sarà presumibilmente un carcere britannico.

Il verdetto, letto dal presidente della corte Richard Lussick e trasmesso in diretta tv a Freetown (capitale liberiana), è stato accolto con un’esplosione di gioia nelle piazze. ”La sentenza pronunciata oggi dalla Corte speciale per la Sierra Leone costituisce un risultato importante e rappresenta una decisione storica nella lotta contro l’impunità”. Così ha commentato la condanna il capo della diplomazia europea Catherine Ashton. Ma è stata una condanna a metà, che non soddisfa tutti. Perché Taylor non è stato incriminato per aver ordinato e pianificato i massacri – obiettivo a cui ambivano molte organizzazioni umanitarie – quanto per averli facilitati fornendo armi, cibo, equipaggiamenti vari alle milizie della Sierra Leone responsabili delle stragi. Come altri suoi illustri predecessori, da Saddam Hussein, a Slobodan Milosevic, Charles Taylor si è sempre professato innocente.

La condanna di ieri resta comunque un successo importante. La sentenza di colpevolezza contro Charles Taylor arriva nel mezzo di una faticosa tregua raggiunta in Siria, per il cui capo di Stato, Bashar Assad, è stato più volte evocato il ricorso a un tribunale internazionale che lo giudichi per i crimini compiuti nella repressione della dissidenza siriana. A sostegno di questa linea tutte le dichiarazioni ufficiali delle Nazioni Unite, Washington e dell’ Unione Europea. Per Ban Ki-moon “e’ un segnale forte che avverte i leader di come saranno ritenuti responsabili delle loro azioni”, per Victoria Nuland del Dipartimento di Stato Usa “è’ un messaggio forte per chi si macchia di atrocita’, compresi coloro che occupano le piu’ alte posizioni di potere che saranno ritenuti responsabili”.

Il ministro degli Esteri francese Alain Juppe: “Siamo di fronte a un precedente storico. E’ venuto il momento che i dittatori e i loro complici comprendano che non possono compiere impunemente atti contro la coscienza umana”. Per Catherine Ashton responsabile della Politica estera dell’Ue il verdetto “dimostra che gli autori di tali crimini, chiunque essi siano, non possono agire impunemente”. Tuttavia, ha sottolineato Amnesty International salutando la sentenza, Taylor “e’ solo la punta dell’iceberg.

Ricorderete “Blood diamond”, il film del 2006 che vede protagonista Leonardo Di Caprio e che racconta la Sierra Leone. A un certo punto del processo contro Taylor la stessa aula del tribunale dell’Aja sembrava un set cinematografico quando chiamate a testimoniare sono arrivate Mia Farrow e Naomi Campbell. A quest’ultima Taylor offri’ un diamante una sera in cui le donne e il produttore discografico Quincy Jones erano a cena con il dittatore liberiano e con Nelson Mandela. A testimoniare il fatto di fronte alla corte, l’ex moglie di Woody Allen  che impegnata nelle battaglie per i diritti umani, si è così attirata le ire della supermodella. Quelle che Naomi ebbe a definire “pietruzze sporche” erano in realtà lo strumento con cui il dittatore liberiano aveva impostato un imponente traffico di armi.

Marzia Fanciulli

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