ROMA, 18 Aprile – Per i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ieri sono scattati i due mesi dal giorno in cui sono stati condotti nel carcere di Trivandrum, nello stato indiano del Kerala. I familiari dei due uomini del Reggimento San Marco, accusati di aver ucciso due pescatori indiani che avevano scambiato per dei pirati, hanno preso la decisione di partire per l’India, dove si fermeranno per circa dieci giorni, al fine di constatare le reali condizioni dei due uomini.
Il nipote di Massimiliano, Christian, in partenza per l’India con la madre Carolina Latorre, ha dichiarato che nonostante siano trascorsi sessanta giorni di reclusione, “in loro la speranza non è mai venuta meno” anche se per i due uomini e per le rispettive famiglie questo periodo di reclusione è parso infinitamente lungo.
Il nipote del marò ha poi aggiunto che “quando è possibile, in media ogni due giorni, mio zio si fa sentire e quindi abbiamo notizie dirette. Diciamo che Massimiliano e Salvatore stanno abbastanza bene, sperano che la loro situazione si risolva in un arco di tempo abbastanza ragionevole. Quello che ci conforta è che pur in una situazione così difficile siamo riusciti ad avere sempre notizie di Massimiliano e Salvatore, sia attraverso le loro telefonate sia nelle comunicazioni delle autorità”.
Christian ha sottolineato quindi il peso che i rinvii di scarcerazione esercitano sul morale dei due militari italiani, che proprio l’altro ieri hanno ricevuto un ulteriore avviso di rinvio di due settimane Dopo che i famigliari dei marò torneranno dall’India, il 12 maggio, dalle 19 alle 21, in Piazza dei Santi Apostoli a Roma, si svolgerà una fiaccolata, che mirerà a far luce sulla poco chiara vicenda nella quale i due “Leoni” sono rimasti coinvolti e che li avrebbe trascinati in carcere “illegalmente e ingiustamente”. Alla fiaccolata, che è nata in seguito al progressivo aumento di adesioni al gruppo Facebook “Ridateci i nostri leoni”, che conta circa 30mila iscritti, è attesa anche la partecipazione di qualche politico.
Vincenza Accardi