MESSICO, 24 Marzo – Ad attendere ieri Benedetto XVI all’aeroporto di Leon-Guanajuato centinaia di migliaia di persone raccolte in un clima di grande festa. È iniziata così la 23esima visita pastorale del Santo Padre che dal Messico lunedì si sposterà a Cuba.
Partito da Fiumicino, accompagnato dal Presidente del Consiglio Mario Monti, Benedetto XVI, dopo 14 ore di volo, ha toccato il suolo messicano. Ad aspettarlo il presidente federale Felipe Calderon con la moglie, Margarita Zavala, con cui ha avuto un primo cordiale incontro in cui è stato ricordato il suo predecessore Giovanni Paolo II. “Con questa breve visita voglio stringere la mano di tutti i messicani e includere le nazioni e i popoli dell’America Latina”. Sono state queste le prime parole pronunciate da Benedetto XVI che poi ha aggiunto ”Sono qui come pellegrino della fede, della speranza e della carità”’. Dall’aeroporto il Santo Padre si è poi spostato, a bordo della sua papa mobile, a Leon, dove risiederà fino a lunedì, e per tutto il tragitto è stato acclamato da una folla esultante che gridava il suo nome, sventola bandiere gialle e bianche e agitava striscioni con molti slogan, tra cui “Mexico siempre fidel”.
Sul viaggio che lo ha portato in Messico, Benedetto XVI ha parlato con i giornalisti al suo seguito e si è soffermato su alcuni problemi che affliggono il Paese. “Noi conosciamo bene tutte le bellezze del Messico, ma anche questo grande problema del narcotraffico e della violenza. È certamente una grande responsabilità per la Chiesa Cattolica in un Paese con l’80 per cento dei cattolici. Dobbiamo fare il possibile contro questo male distruttivo dell’umanità e della nostra gioventù, e il primo atto è annunciare Dio. Quindi, è grande responsabilità della Chiesa educare le coscienze, educare alla responsabilità morale e smascherare il male, l’idolatria del denaro che schiavizza gli uomini, le false promesse, la menzogna, la truffa”. Poi Benedetto XVI ha parlato di Cuba “Oggi appare evidente che la ideologia marxista com’era concepita non risponde più alla realtà: così non si può costruire una nuova società, devono essere trovati nuovi modelli, con pazienza e in modo costruttivo”.
Mariella Laurenza