Orissa, India: rapiti due italiani da un gruppo di maoisti

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ROMA, 18 Marzo – E’ stato confermato dalla Farnesina il rapimento di due italiani, avvenuto per mano dei maoisti nella zona di Surada, nello Stato nord-orientale indiano di Orissa. Il sequestro è stato rivendicato con un audio-messaggio che ha immediatamente messo in stato d’allerta il capo del governo dell’Orissa, Naveen Patnaik, che si è dichiarato aperto a negoziati e colloqui a condizione che i due italiani rapiti vengano rilasciati incolumi.

I due connazionali sono Paolo Bosusco, 54 anni, titolare di un’agenzia viaggi, l’Orissa Adventurous Trekking, nella città di Puri, e Claudio Colangelo, romano di 61 anni, che proprio lo scorso 12 Marzo si trovava lì per un tour di 5 giorni. La notizia del rapimento, avvenuto il 14 Marzo, è stata diffusa inizialmente dalla tv indiana “Ndtv”, secondo cui al momento del sequestro i due turisti stavano scattando delle foto ad alcune donne sulla riva di un fiume, e successivamente confermata dal sovrintendente della polizia di Surada, Jaynarayan Pankaj, e dalla Farnesina che fin da sabato sera è in contatto, tramite l’unità di crisi, con il console generale a Calcutta Joel Melchiori. Secondo il sito di “Ndtv”, i maoisti responsabili del rapimento avrebbero già chiesto ai governi dello Stato e dell’Unione di sospendere tutte le operazioni di ricerca e di avviare una trattativa: in un audio-messaggio precisano le 13 richieste per il riscatto, tra le quali figurerebbero anche il rilascio di tutti i prigionieri politici e la fine dell’operazione “Green Hunt”, l’offensiva lanciata alla fine del 2009 dalle truppe governative contro le postazioni dei maoisti in cinque stati, tra cui l’Orissa. “Abbiamo imprigionato due turisti italiani. – si dice nel messaggio – Abbiamo fissato una scadenza per domenica sera per fermare tutte le operazione contro i Naxal e andare avanti con il dialogo sulle nostre richieste in 13 punti. Se il governo non lo farà, sarà l’unico responsabile di ciò che accadrà ai turisti”. Secondo l’emittente Ibn-Cnn, a parlare è il leader dei maoisti dello stato indiano dell’Orissa, Sabyasachi Panda, che sarebbe per la prima volta responsabile di un sequestro di stranieri.

Il padre di Paolo, Azelio Bosusco, 89enne con gravi problemi di udito, ha commentato l’accaduto con l’aiuto di una badante: “Sono disperato, mi chiedo ancora se quello che è successo a mio figlio è vero o no. Ho appreso del rapimento dal telegiornale e ho capito che poteva trattarsi di mio figlio”. La conferma è stata infatti comunicata all’anziano e a sua figlia Vanna, di 55 anni, dalla Farnesina che si è messa immediatamente in contatto con i parenti dei due italiani. “Aspettavo che mio figlio tornasse la prossima estate – ha aggiunto Azelio Bosusco – per poter andare con lui nella casa in montagna, come facciamo ogni anno. Mi racconta spesso delle sue avventure in India, della giungla e della natura di quel posto. Adesso – conclude disperato il padre di Paolo – spero soltanto che torni sano e salvo”.

Chiara Cavaterra

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