BUENOS AIRES, 23 Febbraio – È tragico il bilancio del disastroso incidente ferroviario che ieri ha scosso la città di Buenos Aires. Entrando nella stazione di Once, un treno non ha frenato ed è andato ad urtare contro i respingenti a fine binario. Nello schianto hanno perso la vita 50 persone e altre 675 sono rimaste ferite. I feriti hanno riportato fratture multiple e abrasioni estese. Le persone trovate morte si trovavano tutte nella prima e nella seconda carrozza dove l’urto è stato più forte. Al momento non si conosce l’esatto numero di passeggeri che erano a bordo del convoglio ma si sa però che era molto affollato perché erano molti i pendolari che lo usavano per spostarsi tanto che come alcuni raccontano, molto spesso, si era costretti a stare in piedi nei corridoi.
Il portavoce del presidente argentino, Cristina Fernandez de Kirchner, ha fatto sapere che sono stati proclamati due giorni di lutto nazionale per il disastro ferroviario e ha aggiunto che “Il governo e il popolo argentino accompagnano con la propria solidarietà il dolore dei familiari delle vittime”. Intanto non si placano le polemiche sulle cause del terribile incidente. Da una prima ricostruzione sembrerebbe che i freni non abbiano funzionato ma questa tesi è stata respinta dalla compagnia che gestisce la linea ferroviaria che ha ribattuto che nelle altre stazioni il treno ha frenato regolarmente. Per accertare le cause del disastro si dovrà dunque ascoltare la versione del macchinista, ricoverato in terapia intensiva, e ci si dovrà avvalere della scatola nera.
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Mariella Laurenza