India: sorpresi a guardare porno in Parlamento, si dimettono tre ministri

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ROMA, 9 Febbraio Tre ministri dello stato del Karnataka, nell’India sud-occidentale, si sono dimessi dopo essere stati sorpresi a guardare un video porno durante una seduta parlamentare. I tre politici, tra cui c’è anche un ministro per la Donna e l’Infanzia, appartengono al principale partito della destra Bharathya Janata Party (Bjp) che è all’opposizione a livello nazionale, ma che è al potere nello stato dove sorge la città hi-tech di Bangalore. La televisione, che segue in diretta il dibattito parlamentare, li ha ripresi di spalle mentre sugli scranni parlamentari guardavano un video su un telefonino dove si vedeva una donna ballare e spogliarsi, prima di avere un rapporto sessuale . In aula era in corso un’importante seduta dedicata alla crisi agricola causata dalla siccità. Il Bjp ha chiesto a tutte e tre i politici di lasciare l’incarico per non danneggiare l’immagine del partito in coincidenza con le elezioni regionali previste in cinque stati.

”Ci siamo dimessi per evitare imbarazzi al partito e per non dare all’opposizione l’opportunità di approfittarne, ma stavamo guardando un video che mostrava immagini di un incidente avvenuto durante un rave party a St.Mary’s Island”. “Non era un film porno”, si sarebbero giustificati i ministri, ma il portavoce del loro partito ha parlato di ”atto vergognoso” e ha annunciato una commissione di inchiesta. “Già viviamo in un paese dove vige l’idea che le donne siano degli oggetti a disposizione, proprietà trasferibili. È davvero grave che persone in posizioni di potere , con la responsabilità di cambiare le cose, siano impegnati a guardare dei porno” ha commentato Renuka Chowdhary che occupava in precedenza il posto di Patil.

Un episodio molto simile è accaduto anche da noi in Italia. Un anno fa, l’ex sindaco di Bari Simeone Di Cagno Abbrescia, deputato del Pdl, era stato sorpreso  mentre guardava foto decisamente osé, durante il dibattito sulla mozione di sfiducia nei confronti di Sandro Bondi. Unica differenza non si è dimesso.

Valentina Ferrari

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