ROMA, 10 Gennaio – La decisione del governo iraniano di avviare operazioni di arricchimento dell’uranio nell’impianto di Fordow, nelle vicinanze della città santa di Qom, come era prevedibile, sta suscitando un coro di reazioni negative da parte della comunità internazionale. Si prospetta perciò un prossimo inasprimento delle sanzioni per la Repubblica islamica.
Due in particolare le nazioni europee che si oppongono fermamente al disegno del Presidente iraniano Ahmadinejad, vale a dire Italia e Francia. La decisione, tuttavia, fa sapere il governo di Teheran, è stata presa sotto la supervisione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), dalla quale arriva la conferma che “l’Iran ha iniziato la produzione di uranio arricchito fino al 20% utilizzando centrifughe IR-1 nell’impianto per l’arricchimento dell’uranio di Fordow”. Durissima la reazione che arriva dai vertici francesi. La Francia, attraverso nota diffusa dal ministero degli Esteri, si è detta contraria alla prosecuzione del programma nucleare iraniano, condannando “con la più grande fermezza le operazioni di arricchimento dell’uranio nell’impianto di Qom-Fordow.” La nota ribadisce anche la volontà della Francia di adottare “delle misure di una portata e di una severità senza precedenti.”
Non sono mancate parole di condanna anche da parte del nostro Paese, affidate al portavoce della Farnesina, Maurizio Massari. Massari, in un comunicato, ha reso noto che la decisione del governo iraniano è fonte di grave preoccupazione e “merita la più ferma condanna.” “E’ inevitabile a questo punto” ha aggiunto il portavoce della Farnesina “che la pressione sull’Iran venga esercitata attraverso un rafforzamento del regime sanzionatorio con misure finalizzate a sottrarre a Teheran i mezzi per continuare le sue attività nucleari contrarie alla legalità internazionale”.
Francesca Garreffa