DAMASCO, 7 Gennaio – Un altro giorno macchiato dal sangue. Ieri a Damasco, nel quartiere al-Midan, l’ennesimo attentato che ha provocato 25 morti e almeno 46 feriti, secondo le informazioni fornite dalla televisione di stato siriana.
Un altro attentato che fa salire tragicamente il numero delle vittime nel Paese dove da dieci mesi il governo sta mettendo in atto una dura repressione verso gli oppositori. È sarebbe proprio il governo la mano dietro il sanguinoso attentato secondo gli attivisti delle commissioni locali di coordinamento che si battono contro il governo di Assad. Secondo gli attivisti il governo avrebbe organizzato l’attentato per distogliere l’attenzione del mondo sulla feroce repressione interna.
L’attentato è avvenuto nel cuore della città di Damasco, nel quartiere al-Midan, solitamente molto affollato. Ieri, venerdì di preghiera per i musulmani, c’era invece poca gente ed è per questo che il bilancio delle vittime si è fermato a 25. L’attentato sarebbe stato provocato da un kamikaze che si sarebbe fatto esplodere vicino ad un semaforo provocando l’esplosione di un autobus, probabilmente il bersaglio dell’attentatore. L’esplosione è avvenuta nei pressi di una sede dell’intelligence e di una scuola. Dalle immagine mostrate dalla televisione siriana si vedono marciapiedi insanguinati e corpi riversi per le strade.
Quello di ieri è solo l’ultimo in ordine di tempo degli attentati che stanno scuotendo la capitale siriana. Il 23 dicembre due kamikaze si erano fatti saltare in aria provocando 44 morti. Anche in quell’occasione si pensò che dietro alla strage ci fosse il governo. Intanto Alitalia ha fatto sapere di aver interrotto i collegamenti aerei diretti con la Siria dall’Italia.
Mariella Laurenza