ROMA, 28 Novembre – “Mayday, siamo fuori controllo”. Il capitano dello Swanland, un cargo di 81 metri diretto all’Isola di Wight con il suo carico di 3 mila tonnellate di calcare e 8 uomini a bordo, ha capito che da solo non ce l’avrebbe fatta e ha chiesto aiuto. Erano circa le 2 del mattino di domenica quando i marinai russi della Swanland hanno cominciato ad avvertire che qualcosa non andava. La nave, sballottata dalla furia del mare e del vento, aveva cominciato ad imbarcare acqua. In breve tempo, “un’onda gigantesca”, così l’ha decritta uno dei due marinai superstiti, aveva travolto l’imbarcazione, sollevandola e aprendo una falla nello scafo. Pochi minuti e la Swanland sarebbe affondata. Si trovava 15 miglia a Ovest dalla penisola di Lleyn, nel Galles de Nord. Mentre il capitano lanciava l’SOS, i marinai si sono calati con le scialuppe di salvataggio nelle gelide acque del Mare d’Irlanda.
I primi a rispondere alla richiesta di aiuto sono stati i piloti dei Sea King (gli elicotteri del mare) della base di Anglesey. Quando il primo elicottero ha preso il volo per andare a soccorrere l’imbarcazione in difficoltà, si è scoperto che a bordo dl velivolo c’era, in qualità di co-pilota, nientemeno che il principe William, conosciuto come “Tenente Wales” nella RAF. Lo ha riferito il Ministero della Difesa britannico.
Stando alla testimonianza dei superstiti, il duca di Cambridge si è prodigato per diverse ore, insieme al resto dell’equipaggio, per trarre in salvo i marinai dello Swanland, sfidando la tempesta e la scarsa visibilità dovuta al nubifragio. Hanno preso parte ai soccorsi anche gli elicotteri e le barche della guardia costiera irlandese e gallese. Due sono stati gli uomini tratti in salvo dal principe e dagli altri membri della squadra di soccorso, che sono riusciti ad individuare la scialuppa e a lanciare i cavi (video). Purtroppo, per gli altri cinque marinai dello Swanland, non c’è stato niente da fare.
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Francesca Garreffa