ROMA, 11 OTTOBRE – La crisi colpisce anche il settore delle energie rinnovabili? I pareri e i commenti degli esperti sono contrastanti e da una prima analisi sembra emergere che una presunta crisi potrebbe colpire i settori delle energie rinnovabili solo in singole nazioni ma non in maniera generalizzata.
E i Paesi maggiormente colpiti sembra destinati ad essere quelli che fin dall’inizio hanno più investito nella green economy: più che di crisi sembra più corretto parlare di una situazione di stallo, provocata da una parte da un’eccessiva, almeno al momento, produzione e dall’altra dalla crisi economica generale che ha tagliato molti degli incentivi e sovvenzioni per lo sviluppo di energie alternative da parte dei Governi delle nazioni dell’Europa.
Per avere un esempio concreto di quanti detto e dei cambiamenti in corso almeno in Europa, basti pensare che la Vestas, colosso danese dei rotori eolici, ha annunciato la chiusura di cinque impianti di produzione nei paesi scandinavi e un conseguente taglio di tremila posti di lavoro, con uno spostamento delle attività verso la Spagna, dove l’energia del vento si sta espandendo a grandi velocità e dove i costi sono ridotti grazie agli incentivi statali (che pur sono in fase di taglio). Secondo la Vestas, la domanda di energia eolica in Europa non ha raggiunto i livelli prefissati a causa delle difficoltà dell’economia e del taglio degli incentivi dei vari governi e le previsioni per il 2013 non sembrano migliori.
Secondo il Global Wind Energy Outlook 2010, pubblicato da Greenpeace International insieme al Global Wind Energy Council, invece, l’eolico coprirà entro i prossimi vent’anni un quinto della domanda globale di elettricità, raggiungendo il 12% della domanda nel 2020 e il 22% nel 2030. La situazione denunciata dalla Vestas sembra più, quindi, di breve periodo che una vera e propria crisi, una bolla scoppiata e, dunque, nel medio-lungo termine l’energia del vento, e le rinnovabili in generale, continueranno a giocare un ruolo chiave nel soddisfare il bisogno crescente di elettricità, riducendo al contempo le emissioni di Co2.
Sabrina Bachini