ROMA, 24 SETTEMBRE – Toni maggiormente ottimistici hanno pervaso stamane la conferenza internazionale sulle Riforme strutturali in Italia organizzata dall’Ocse. Per Monti il 2013 sarà un anno con un profilo ascendente con un aumento del Pil previsto dall’Ocse del 4 per cento per i prossimi dieci anni e di uno 0,4 per cento all’anno sulla base delle riforme varate.
Vari comunque sia i temi affrontati dopo la spinosa crisi economica. In merito alla Fiat, Monti precisa che il governo non si dichiara disposto a concedere alcuna concessione finanziaria e che semmai il confronto con il “ vertice del Lingotto” verterà su tematiche quali riduzione del cuneo fiscale attraverso una diminuzione dell’ Irap per i prodotti destinati all’export, facilitazioni sul credito e cassa integrazione. Parole poco attinenti alla realtà hanno invece caratterizzato il problema dell’immobilità sociale. Per il governo tecnico l’Italia è uno dei paesi osservati all’Ocse e i giovani il più delle volte restano nella stessa categoria sociale dei genitori, finendo per svolgere lo stesso lavoro e nella stessa casa dove sono nati. Affermazioni che non rispondono ad un percorso lineare dell’esistenza, dove invece la parola chiave è emancipazione attraverso il lavoro. Medesima irrealtà anche per il progetto di legge anti-corruzione approcciato con una frase che susciterà non poche polemiche: ”L’inerzia di una parte politica è comprensibile ma non scusabile”. Al Monti dopo Monti il premier ha risposto che non si ricandiderà. L’unica risposta sulla quale, in assenza di controprove, non rimane che prestagli fiducia.
Alessandra Filice