ROMA, 18 Giugno – In Grecia vincono i conservatori pro-Euro di Antonis Samaras (Nea Dimokratia). Oggi sono iniziate le consultazioni per formare il nuovo governo, presumibilmente con i socialisti del Pasok. Samaras incontrerà il presidente greco, Karolos Papulias, per ricevere l’incarico. A scrutinio ultimato, Nea Dimokratia ha ottenuto il 29,7 per cento dei voti, decisamente avanti alla sinistra radicale di Syriza (27%) per cento e al Pasok, 12,3. Il sistema elettorale da’ un bonus automatico di 50 seggi al partito vincitore e quindi l’alleanza tra conservatori (129 deputati) e socialisti (33) gode della maggioranza di 162 seggi sui 300 del Parlamento.
Sia l’Europa che gli Usa fanno pressione sulla Grecia per far si che si sistemi in fretta, per poi proseguire con le riforme concordate con il secondo piano salva-Grecia. “I greci hanno scelto, rispettiamo la loro scelta democratica in pieno e confidiamo che i risultati delle elezioni consentano la rapida formazione di un governo”, scrivono il presidente Ue Herman Van Rompuy e quello della Commissione José Barroso, mentre i leader dell’Euro riconoscono gli “sforzi considerevoli” del popolo greco e assicurano “sostegno” nel processo di risanamento del bilancio. Ma chiedono anche la formazione rapida del nuovo governo, e solo successivamente la Troika tornerà ad Atene per valutare i progressi fatti sul fronte dei conti. Da parte sua il Fondo Monetario Internazionale si è detto pronto a impegnarsi con il nuovo governo greco. Intanto, a dimostrare che la Germania resta al fianco della Grecia, la cancelliera tedesca Angela Merkel chiama il vincitore Antonis Samaras, leader di Nea Dimokratia, per chiedergli di rispettare gli obblighi. Mentre il socialista Francois Hollande telefona al leader del Pasok Evangelos Venizelos per parlare del calendario del nuovo governo e forse spingere per la rapida formazione della coalizione.
Anche la Casa Bianca vuole assicurarsi che la Grecia non precipiti di nuovo nel caos: “Ci auguriamo che le elezioni portino velocemente alla formazione di un nuovo governo”, fa sapere l’amministrazione Obama, convinta che sia “nell’interesse di tutti che la Grecia resti nell’area euro rispettando gli impegni alle riforme”. E per questo gli Usa assicurano anche tutto il sostegno necessario. Immediata la risposta di Samaras, alla Cnbc: “Siamo ancorati all’euro”, ha dichiarato. La Germania, in particolare, apre ad una revisione sulla tempistica delle riforme di Atene, purché non si tocchino i contenuti.
Mentre exit poll e prime proiezioni sembravano già delineare un risultato favorevole a Nea Dimokratia è stato il ministro degli esteri tedesco, Guido Westerwelle, a fare le prime aperture. La Germania, dice, è pronta ad essere ancora solidale. E ricorda che il suo paese ha già aiutato Atene con circa 40 miliardi. “Si potrebbe anche dire grazie” aggiunge. Ed in precedenza aveva definito “decisivo che in Grecia sia costituito un governo a favore dell’euro”.
I ministri delle finanze dei 7 Paesi piu’ industrializzati del mondo hanno sottolineato che e’ “nell’interesse di tutti” che la Grecia rimanga nell’eurozona rispettando i suoi impegni e hanno espresso il desiderio di lavorare con il governo ellenico che si formera’ in base al risultato delle urne. Il G7 (formato da Germania, Canada, Usa, Francia, Italia, Giappone e Regno Unito) ha detto in un comunicato che vuole “lavorare con il prossimo governo della Grecia” e ritiene che sia “nell’interesse di tutti che la Grecia rimanga nella zona euro mentre rispetta i suoi impegni”. Il comunicato del G7 e’ stato diffuso poche ore prima dell’inizio, a Los Cabos in Messico, del vertice del G20, che somma al G7 le principali economie emergenti del mondo e si concentrera’ proprio sulla crisi finanziaria europea.
Alla teleconferenza dell’eurogruppo dedicata alle prospettive della Grecia ha partecipato anche il premier italiano Maio Monti, in collegamento via satellite dall’aereo che lo stava portando al vertice del G20 di Los Cabos. Giornata positiva anche per la borsa. Apre in rialzo la borsa di Milano dopo il voto di Atene. Il Ftse mib apre a +1% a 13.524 punti, mentre l’All share segna +0,98% a 14.491 punti. L’effetto Grecia mette il turbo alle borse europee. La vittoria del fronte dei conservatori pro-euro fa volare i listini del vecchio continente nelle prime contrattazioni. L’indice Ftse 100 a Londra sale dell’1,27% a 5.548,62 punti, il Cac 40 di Parigi avanza dell’1,26% a 3.1246,05 punti e il Dax 30 di Francoforte cresce dell’1,30% a 6.310,16 punti. A Madrid l’Ibex aumenta dell’1,65% a 6.829,28 punti.
Valentina Ferrari