ROMA, 12 Giugno – Ammonta complessivamente a 390.200 il numero dei lavoratori esodati, ma solo 65.000 di essi andranno in pensione sulla base delle regole precedenti la riforma Fornero. Le stime relative al numero degli esodati avanzate negli ultimi mesi avrebbero dunque trovato un riscontro negativo. Tali dati numerici sono stati notificati da una relazione tecnica firmata dal direttore generale dell’Inps, Mauro Nori, che lo scorso 22 maggio l’Istituto ha indirizzato al Ministero del Lavoro, quindi prima della firma del decreto da parte dei ministri dell’Economia e del Lavoro, Monti e Fornero.
Ad accrescere il numero degli esodati sono stati quelli che hanno scelto la via della prosecuzione volontaria, ovvero le 133.000 persone nate dopo il 1946 che, autorizzate ai versamenti volontari, hanno versato i contributi entro il 6 dicembre del 2011. Per questa categoria di esodati, il decreto emanato dal governo prevedeva di assicurare a 10.250 persona l’applicazione delle vecchie regole pensionistiche. La seconda categoria è quella dei cosiddetti “cessati”, vale a dire tutti coloro che hanno presentato dimissioni, sono state licenziate, oppure hanno dovuto abbandonare il lavoro per altri motivi nell’arco di tempo tra il 2009 e il 2011, aventi età superiore ai cinquantatre anni e che non sono più rientrati nel mondo del lavoro. Quest’ultima categoria conterebbe secondo l’Inps 180.000 persone, mentre 6.890 sarebbero state quelle salvaguardate dal decreto del governo.
Secondo il decreto del governo potranno andare in pensione sulla base delle “vecchie” regole solo coloro che trovandosi in queste due categorie maturano la decorrenza della pensione entro ventiquattro mesi dall’entrata in vigore del decreto Salva Italia, emanato il 6 dicembre 2011, e che se autonomi sono risultati in possesso dei requisiti entro il mese di maggio del 2012, se dipendenti entro il mese di novembre prossimo.
Tuttavia sul numero degli esodati non vi è concordia, visto che alcune agenzie di stampa avrebbero battuto la notizia che tutti gli esodati (390.200) avrebbero avuto diritto alla pensione pre-riforma Fornero. Nonostante la smentita dell’Inps, nella serata di ieri il ministro del Lavoro ha voluto convocare i vertici dell’Inps, Antonio Mastrapasqua e Mauro Nori, proprio per fare chiarezza sulla questione dei numeri. Ha voluto confermare in modo definitivo che i salvaguardati sono 65.000, non 390.200. Dal comunicato del Ministero emesso in seguito all’incontro, si evince che la Fornero “ha manifestato ai vertici dell’Inps la propria disapprovazione e deplorato la parziale e non ufficiale diffusione di informazioni che ha provocato disagio sociale”. Critiche e polemiche accompagnano questa nebulosa di numeri e sullo stesso operato del governo. Giuliana Carlino, capogruppo IdV in commissione Lavoro del Senato, ha incarnato col suo intervento un pensiero diffuso: “Fa rabbrividire leggere che già prima della firma del decreto Salva Italia, che fissa il numero degli esodati a 65.000, l’Inps avesse informato il ministero sulla reale cifra: 390.200. Il dubbio è lecito: o la Fornero non sa fare il suo lavoro o volutamente se ne è infischiata dei diritti dei lavoratori”.
Vincenza Accardi