ROMA, 8 Giugno – La stangata è arrivata e colpirà tutti coloro che hanno la seconda casa. L’aliquota è stata fissata , da parte delle giunte comunali italiane, al 1,06% da applicare sulla seconda casa. Il primo cittadino di Genova, Marco Doria, ha fissato l’aliquota principale al 5 per mille. A Torino Piero Fassino ha deciso per il 5,75 per mille, mentre a Milano Pisapia è indeciso tra cinque, cinque e mezzo e cinque e settantacinque. Genova. Franco Miceli, assessore al Bilancio, si riunirà oggi con i suoi assessori per discutere delle delibere scritte dai suoi colleghi per poi incontrare il primo cittadino. Il monito del Sindaco è chiaro: non si toccano i servizi sociali, sulla stessa linea anche l’assessore. In entrata, trenta milioni derivanti dalla vendita di Palazzo ex Nira, considerati fondamentali per l’economia della città.
Intervenuto sulla materia Miceli ha detto: ”Il problema è di trovare nuove entrate per un centinaio di milioni di euro, pari ai tagli effettuati dallo Stato. Ogni punto percentuale sull’Imu vale a Genova 23 milioni e mezzo di euro, ogni punto in più sulla seconda casa ne vale 28. Portando l’Imu sulla prima casa al cinque per mille (dai quattro decisi dallo Stato) e l’Imu sulla seconda casa a 10,6 (dal 7,6 deciso dallo Stato) avremmo entrate superiori a quelle attualmente messe a bilancio di 107,5 milioni. Del resto, hanno ripetuto i vari capigruppo in consiglio comunale, a cominciare da Simone Farello del Pd, una cosa sono i dati preventivi e una cosa quelli consultivi”.
La manovra che sarà approvata dal Governo Monti scuoterà una serie di critiche perché trasformerà a seconda casa l’alloggio tenuto per il figlio che si deve sposare tra sei mesi come è seconda casa quella affittata all’inquilino, e che quindi dà un reddito. In queste ore la giunta Doria si sta riunendo per proporre ipotesi di sconto alle categorie più svantaggiate. Una cosa sola è sicura: sulle seconde case una stangata così non si era mai vista
Stefano Parisi