MILANO, 15 Marzo – La crisi ha toccato anche il mercato delle automobili. Le immatricolazioni di auto in Europa a febbraio segnano un ribasso del 9,2% a causa principalmente dei forti cali di Francia e Italia, con la quota Fiat che torna sopra il 7% per la prima volta da luglio dello scorso anno. Le immatricolazioni Ue27 + Efta sono pari a 923.381 veicoli, con un calo dell’8% su mese, secondo i dati dell’associazione dei produttori Acea. Il gruppo Fiat ha segnato un ribasso annuo del 16,5% a 66.249 veicoli e la sua quota di mercato si attesta al 7,2% dal 6,9% di gennaio 2012 e dal 7,8% di febbraio 2011.
A livello di gruppi automobilistici europei i tre maggiori si confermano il Gruppo Volkswagen con una quota del 23,9% (con 220.799 auto vendite a febbraio, in calo del 2,1%), seguito da Psa Peugeot-Citroen al 12,8% (con 118.381 immatricolazioni, -16,5%) e Renault con una quota del 9,4% (86.402 unità, -23,7%). Il Gruppo Fiat resta in sesta posizione con una quota del 7,2%. Tra i singoli brand, Volkswagen si conferma prima in Europa (119.130 auto vendute, -1,2%), seguita da Renault (68.718 unità, -27,3%) e Ford (68.245 unità, -7,7%). Quarta Peugeot (61.227 unità, -20,5%), quinta Opel/Vauxhall (58.753 unità, 19%). Tra i progressi migliori nelle vendite spiccano quelli di Lexus (+72%), Land Rover (+69,8%), Jeep (+58,1%) e Kia (+31,4%).
Per quanto riguarda le quote, Fiat in febbraio ha registrato un calo della quota di mercato dal 5,6% al 5,1%, 0,5% in meno rispetto all’anno precedente. In flessione anche la quota di Alfa Romeo, allo 0,9% dall’1,1% del febbraio 2011. Aumentano invece le quote di mercato di Lancia/Chrysler, salita all’1% dallo 0,8% dell’anno precedente, e di Jeep, cresciuta allo 0,2% dallo 0,1% del 2011.
Il risultato di Fiat-Chrysler nelle vendite in Europa a febbraio “è stato decisamente condizionato dallo sciopero in Italia dei servizi di autotrasporto vetture a mezzo bisarche”. Lo precisa il Lingotto, spiegando che lo stop “ha causato perdite di produzione e quindi di vendita di circa 20 mila unità, che sarà molto difficile recuperare nel corso dell’anno. I danni causati finora avranno un impatto negativo di circa il 10% sulle quote di mercato del mese di marzo in Italia e all’estero”.
Sabrina Bachini